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Prenotare una vacanza sul web senza truffe: ecco alcuni consigli

Qualunque tipo di prenotazione a scopo di viaggio o vacanza è una scommessa. Il motivo? Di solito paghi in anticipo una certa somma di denaro senza conoscere esattamente quello che stai acquistando, fino al momento dell’arrivo sul luogo sognato per un intero anno. I rischi di ritrovarsi dove non speravi, con servizi locali assenti e un contesto non proprio da cartolina, si sommano a quelli derivanti dalle attività di prenotazione su internet. Siamo chiari: chi è solito bloccare una vacanza in agenzia ha risolto metà del problema ma è innegabile che sul web si fanno gli affari migliori, anche grazie all’assenza dei costi di intermediazione, che possono far lievitare la spesa finale.

Purtroppo, come qualsiasi tipologia di operazione online, anche l’acquisto di un pacchetto vacanza è soggetto alle truffe. Parliamo di frodi di ogni tipo: da quelle finalizzate a vendere qualcosa che in realtà non è come ci fanno credere (ad esempio una casa a pochi metri dal mare che diventano chilometri) a veri e propri raggiri telematici, che sottendono email phishing o siti pirata, creati apposta per trasferire soldi che non prevedono alcuna attività di vendita.

Ci sono delle buone norme per evitare di farsi fregare da un clic di troppo? Certo, eccone alcune.

Il prezzo troppo basso

Partiamo da un punto che, a mente fredda, sembra ineccepibile ma che, nella corsa frenetica al risparmio, a volte fa perdere la testa: il prezzo. Pur non essendo esperti immobiliari basta poco per capire se quanto offerto online è davvero troppo basso rispetto al contesto. Facciamo un esempio: se per una settimana, a metà luglio, ad Amalfi il range per una camera è di 300 euro a notte e ci si imbatte in qualcuno che ne offre una a 50 euro allora c’è qualcosa che non va. Una rapida telefonata all’ente turistico potrà togliere molti dubbi (seppur nel mercato privato ognuno faccia come vuole) anche in merito a eventuali strategie per far abboccare gli ingenui.

Eppure, potrebbe essere verosimile

Ciò però non vieta di indagare ulteriormente, facendoci dare informazioni aggiuntive sull’immobile. Del tipo? L’indirizzo. Una volta scoperto dove si trova si può usare Google Maps per verificare se davvero quella casa è in quel preciso luogo (con un rapido incrocio delle foto pubblicate online dovrebbe essere possibile) e magari fare uno squillo al Comune per farsi dire se l’intestatario corrisponde al nome dell’annuncio.

Nessuna prepagata

Ovviamente nessun venditore permetterà mai di bloccare un appartamento sulla parola, vorrà una certa cifra come caparra. Vada per un 10-20% del prezzo totale ma solo se la transazione avviene tramite una modalità tracciata o al massimo PayPal. Da evitare assolutamente la ricarica di carte prepagate che non forniscono alcuna garanzia per un’eventuale truffa e, peggio, non sono legate a un conto corrente (e dunque a un cliente reale di un istituto).

Chiedere un contatto telefonico

Molto importante poter raggiungere, sin dall’inizio, l’utente al telefono. Negare di comunicare in questo modo dovrebbe essere un primo campanello d’allarme perché si evita di far sentire la propria voce ma anche di fornire un elemento che potrebbe ricondurre alla persona, il numero di cellulare appunto. Non fidarsi solo delle email ma cercare sin da subito il contatto diretto, anche faccia a faccia, qualora fosse possibile.

Controllare le recensioni

Visto il crescere dei siti specializzati nella locazione estiva, vale sempre la pena leggere le recensioni che riguardano la casa dove vorremmo trascorrere le vacanze. Occhio ai commenti eccessivi, nel bene e nel male, perché possono essere ben poco obiettivi. Meglio affidarsi alla media dei feedback, a chi fornisce spiegazioni articolate che fanno capire i veri punti di forza e debolezza dell’affitto.

La sicurezza dei siti

Non tutti però si affidano a siti web conosciuti. Magari c’è chi ha creato un portale apposta per conservare annunci truffaldini, così da ingannare i navigatori. Come controllare la veridicità di un website? Prima di tutto la presenza, all’inizio del collegamento, del suffisso https, e poi del lucchetto e la dicitura Sicuro al fianco del link. Ciò vuol dire che le informazioni immesse sono crittografate e protette, oltre a essere rese illeggibili agli occhi di terzi e inviate solo al sistema che gestisce i pagamenti. Si tratta di elementi fondamentali, per non dire obbligatori, quando gli hacker riescono a intrufolarsi tra le pagine per cambiare la finestra di visualizzazione del pagamento, per pilotare l’invio del denaro sui propri conti.

Attenzione al phishing

Ma i pericoli ci vengono a bussare anche alla porta di casa, alla casella di posta elettronica. Lo spam è qualcosa a cui oramai siamo abituati, con persone che cercano di farci cliccare su link che infettano il computer oppure che chiedono i dati della carta di credito, comprese le tre cifre di controllo. Non è raro che, in prossimità dei periodi festivi, gli hacker concentrino le loro campagne su truffe che riguardano prenotazioni di viaggi, alberghi e case a prezzi scontati, anche last minute. Evitare di cadere in tali trappole è possibile anche con software specifici, come Avira Antivirus, un ottimo compagno capace di intercettare il traffico malevolo e bloccarlo sul nascere, per non incappare in uno spiacevole scivolone pre-ombrellone.

Il principio su cui si basa Avira è quello di costruire le migliori tecnologie di sicurezza al mondo cosicché i clienti possano utilizzare Internet senza paura. Nel perseguimento di questa missione, Avira offre oggi una serie completa di applicazioni di sicurezza completamente gratuite per Windows, Mac, iOS e Android.